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Ora chi sa se la vergogna d’esser stati presi l’uno in camera de l’altro, e l’aver le mogli poco oneste dia loro occasione di sprezzar la vita e di desiderar la morte? Noi trovaremo, se con diligenza si farà inquisizione, che qui ci sarà altro di quello che il volgo pensa. Perciò bisogna diligentemente essaminare il caso, e tanto più quanto che si vede per la confession loro che essi non dicono cosa alcuna che abbia del verisimile. Da l’altra parte, nostro nipote per ladro se stesso accusa, e di più confessa che, con animo deliberato d’ammazzar chi gli facesse contesa, in casa di madonna Gismonda Mora voleva entrare. Sotto quest’erba, secondo il parer nostro, altro serpente si nasconde che non si stima. Egli di tali eccessi mai più non fu infamato; nè pur un minimo sospetto se n’è avuto già mai. E sapete pur tutti, che, per Dio grazia, egli d’oneste ricchezze è possessore e non ha bisogno de l’altrui roba. Veramente i furti suoi saranno d’altra maniera che di quella ch’egli confessa. A noi dunque, signori, parrebbe, quando a voi anco piaccia, che di questi accidenti la investigazione a noi si lasciasse. E noi vi promettiamo la fede nostra, che da noi sarà il tutto con somma diligenza essaminato, e speriamo condur la cosa a così fatto fine, che in modo alcuno non saremo giustamente ripresi, e la final sentenza riservaremo al giudicio vostro. – Piacque sommamente a quei signori il savio parlar del duce, e messo il partito, fu il parer di tutti che non solamente la cognizion di questi accidenti, ma anco la sentenza finale in lui si rimettesse. Onde il saggio prencipe, essendo già pienamente informato del caso del nipote, attese solamente a far investigazioni se poteva conoscer la cagione per la quale il Bembo ed il Barbadico così follemente s’accusavano di quello che fatto non avevano. E così dopo molti consulti e molti ricercamenti ed essamini fatti, essendo già suo nipote quasi del tutto guarito, di modo che sarebbe potuto ire a torno se in libertà fosse stato, parendogli aver assai spiato del caso dei dui mariti prigioni, il tutto communicò ai signori del conseglio dei Dieci. Poi avendo con buon modo fatto divolgar per Vinegia come Anselmo e Girolamo sarebbero tra le due colonne decapitati ed Aloise impiccato, attendeva ciò che le donne loro far volessero. Ora essendo per Vinegia sparsa questa fama, variamente per la città se ne parlava, e d’altro nei circoli publici e privati non si teneva ragionamento. E per esser tutti tre d’onoratissimo legnaggio, si cominciò da’ parenti ed amici loro ad investigar se modo alcuno si fosse potuto trovare per la liberazion loro. Ma essendo divolgate le confessioni che fatte avevano e, come tutto il dì avviene,

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