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insieme amoroso piacere. Mentre che i dui amanti si trastullavano, la buona Pasqua, a cui non pareva ben fatto che Ferrante solo se ne stesse, andò a trovarlo, ed entrata seco in ragionamenti, non molto stettero che fecero la congiunzione di Marte e Venere. E per più agiatamente potersi congiungere, avendo già avuta licenza di farlo, il menò al suo letto, che era in camera di madonna. Io vi so assicurare che se la padrona rifaceva i danni passati, che la Pasqua non perdeva tempo. Ora, avvicinandosi l’alba Bernardino e Ferrante si levarono, ma prima posero ordine con la donna del modo che si aveva a tener per l’avvenire, e per la medesima via che erano venuti se ne ritornarono a casa. Così assai mesi, senza impedimento veruno, si diedero questi amanti il meglior tempo del mondo. Avvenne poi che Bernardino per alcune liti andò a Vinegia, ove li bisognò lungamente dimorare. Il che a lui, e a la donna altresì, fu molestissimo. Pure fu forza aver pazienza. Essendo già Bernardino, che Ferrante seco menato aveva, lungo tempo vivuto litigando a Vinegia, Giacomo suo fratello venne da Roma a Vicenza per starvi alcuni dì a spasso. Era Giacomo un giorno in porta, e a caso passando madonna Lucrezia, che andava al monastero, il vide e tenne per fermo che fosse Bernardino tornato a casa da Vinegia, e il salutò. Giacomo, che la donna non conosceva, non le fece altro motto, se non che di berretta la riverì. Il che veggendo la innamorata donna, non sapeva che imaginarsi altro, se non che Bernardino con lei fosse adirato, ed a Vinegia si fosse innamorato, e più di lei non si curasse. Andò non molto di buona voglia al monastero, e senza parlar a la sua parente se ne tornò indietro, e per ventura vide che Giacomo ancora su la porta de la sua casa dimorava. Lo salutò un’altra volta, e con sommessa e tremante voce gli disse: – Voi siate per mille volte il ben tornato, – e perchè alcuni venivano per la contrada, non ebbe ella ardire di fermarsi, ma passò di lungo, credendo fermamente che colui che in porta era fosse il suo Bernardino. Giacomo, per esser di poco avanti tornato da Roma, portava ferma openione che la donna l’avesse salutato perchè prima che egli andasse a Roma fosse di lui innamorata. Nondimeno non gli sovveniva che di esso ella mai avesse contezza alcuna. E varie e varie cose sovra ciò pensando, nè mai al vero apponendosi, non sapeva che si dire. Onde essendo tornato in casa, disse sorridendo a Gregorio suo fratello che era dottore: – Non sapete voi che una bella gentildonna già s’è di me innamorata, e due volte in meno di mezz’ora m’ha dati i più dolci saluti

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