< Pagina:Bandello - Novelle. 1, 1853.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

che l’altra forse de l’inganno non si fosse avveduta, ciascuna si taceva. Pensava madonna Lucrezia e tra sè diceva: – Potrebbe di leggiero avvenire che questa imbriaca de la fante non si sia del cambiamento degli uomini nostri avveduta, e pazzia sarebbe la mia farla avvisata di quello che forse non sa, e discoprir le mie vergogne. Chi sa anco ch’io non m’inganni, e la mia sia una falsa sospezione, e che l’aver tutta questa notte vegliato, che non mi faccia andare il cervello a torno. Io pur dissi alla fante che deveva avvertir Bernardino de la mutazion dei letti, il che mi riferì aver diligentemente fatto. – La Pasqua anco non ardiva farne motto a la padrona, e deliberava come prima vedeva o Bernardino o Ferrante, di nuovo lor dire come avevano cangiato letto. Quella matina istessa arrivò poi Bernardino a Vicenza, che il giorno avanti s’era da Vinegia partito, e desinato che ebbe con i fratelli se n’andò per veder la sua innamorata. La Pasqua il vide e credendolo esser quello che la passata notte seco era giacciuto, uscì di casa e gli andò dietro per ammaestrarlo come dormivano, a ciò che la seguente notte non si prendesse errore. Come ella il giunse il salutò, ed egli, resole il saluto, le domandò come stava madonna. – Bene, – rispose ella, – al piacer vostro, e questa sera senza un fallo v’aspettiamo. Ma per l’amor di Dio guardate a non fallire, perchè madonna dorme nel mio letto, ed io nel suo insieme con donna Menica. Per questo io non verrò altrimenti per voi, ma quando sentirete ogni cosa cheta, venite di lungo e ricordatevi non commetter fallo. – Volendole Bernardino rispondere non so che, sovravennero alcuni, di modo che la Pasqua se n’andò di lungo, ed il giovine altro non disse. Venuta la notte da tutti tre i fratelli con desiderio grandissimo aspettata, e parimente da Ferrante, messer Gregorio, che non pensava che per esser Bernardino venuto quel dì da Vinegia volesse la notte andar fuori, con Giacomo uscì di casa, e tutti dui ne l’orto entrarono, e spogliandosi lasciarono i panni sotto il pergolato ed entrarono nel cortile per meglio conoscere quando i lumi de la casa fossero spenti. E parendo loro che il tutto fosse queto e nessuno più si trovasse fuor di letto, chetamente se ne salirono di sopra ed entrarono pian piano ne la camera de la donna, come la passata notte avevano fatto, perciò che messer Gregorio di nuovo ingannò il fratello e lo condusse a lato a la Pasqua, ed egli entrò nel letto con madonna Lucrezia. Ella subito si destò e cupidamente raccolse messer Gregorio credendo tirarsi appresso Bernardino. Ma tantosto s’avide che colui non era il suo amante, e dubitò

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.