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a Faustina m’ha quasi fatto uscir di mente Cornelia, che essendo caduta in mare, come la sorte sua permesse, s’attaccò a la cassa, e su quella col petto fermatasi, fu dal mare turbato e ondoso a terra sospinta, ma vie più morta che viva. Ella si trovò vicina ad una villetta de la riviera di Levanto. Era al mar discesa una buona donna con due sue figliuole assai grandi, per certi suoi bisogni, la quale, veduta la cassa, conobbe che un uomo v’era appresso, perciò che Cornelia era vestita da uomo. E trovato che la persona non era morta e da lei inteso che era donna, fece a le figliuole levar il coffano e portarlo a casa, aiutando ella a sostener Cornelia. Giunti a casa e fatto buon fuoco, Cornelia restò libera, e per non restar ingrata a la buona femina che liberata l’aveva, a quella donò tanti danari, che ella si chiamò per contenta. Erasi già de le vestimenta che ne la cassa aveva da donna vestita, di modo che, essendo bellissima, un barcaruolo de la contrada cominciò a domesticarsi seco e possessor ne divenne, nè di lei sola, ma de la roba anco si fece signore. E come avviene spesso che un villano non conosce il bene quando l’ha, il barcaruolo trattava molto domesticamente Cornelia. Ella, gettati gli occhi a dosso ad un compagno pur di riviera, non essendo il barcaruolo a casa, con quello, seco portando le sue robe, se n’andò. Colui, che non aveva nè casa nè tetto, tenne alcuni dì Cornelia per quelle terre de la riviera di Levanto, facendo dei danari di lei buona cera e spendendo senza ritegno. Vennero poi a Genova di compagnia, ove dimorati quattro o sei dì, il buon compagno, rubati tutti i danari e le gioie a Cornelia, se ne fuggì non so dove. La povera donna, trovandosi sola nè sapendo dove dar del capo, fece tanto che condusse una povera stanza vicino al luoco publico, e quivi servendo chi la richiedeva se ne stava. Era Cornelia bellissima, onde in breve cominciò aver tanto concorso che talora non aveva tempo di cibarsi. Marco Antonio, udendo lodar Cornelia da tutti e veggendola così indi passando, altrimenti non la conobbe, ma bene la giudicò bellissima. Avvenne che egli aveva prestata la moglie ad un gentiluomo, che a la sua villa condotta l’aveva, che era a Terra Alba, ove stette quasi tutta una settimana. Onde volontaroso di giacersi con Cornelia, trovandola tutta sola in camera, che alor alora uno che aveva scaricato l’orza si partiva, se le pose a lato e la salutò. Quivi, a pena guardatisi in viso l’un l’altro, eglino si conobbero e fu la meraviglia d’ambidui non picciola. Sovrapresa in quel punto Cornelia da sdegno feminile, con viso di madrigna a lui rivolta disse: – Ben venga, ben venga il beccaio de la

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