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come a rubello e mortal tuo nemico mózzo il capo, e a me hai fatto vedere che per salvezza de la vita tua era necessario che tu così facessi, adducendomi una certa favola d’un inestricabil laccio ove egli era incappato. Io non so come la cosa sia passata e che tra voi fatto vi abbiate. Chi sa che tu per restar solo possessore de l’oro rubato non l’abbia miseramente ucciso, e a me poi mostri il bianco per il nero? Ora che il re il corpo di quello così vituperosamente ha fatto appiccare, io vo’ e ti comando che fra dui o tre dì a la più lunga tu me lo rechi di notte a casa, perchè io intendo dargli sepoltura. Ed a questo non mancare in modo alcuno. Io conosco in vero che di doglia morirei se troppo lungamente quel corpo su le forche dimorasse, sì che provedi che io l’abbia, altrimenti tien per certo che io i furti tuoi al re discoprirò. – Il giovine, che sapeva quel corpo con solennissima custodia esser guardato, intendendo la fiera proposta de la madre, si sforzò assai con evidenti ragioni levarla da sì periglioso intento, mostrandole la manifesta rovina di se stesso ed appresso di lei, perciò che non ci vedeva modo a rubar quel corpo che non fosse preso. E venendo in mano del re, i furti si sarebbero senza dubio scoperti, e come ladro egli impiccato, e come consapevole ella e consenziente, punita de la medesima pena che da lui si soffrirebbe. Molte altre ragioni disse il figliuolo a la madre per rimuoverla da la detta openione. Ma il tutto fu indarno, e cosa che sapesse dire e mostrarle i manifesti perigli nulla giovarono. Ella, più ritrosa ed ostinata che un cavallo restìo, mai non volle cangiar openione, anzi come forsennata gridava tuttavia che se egli non faceva ciò che comandato gli aveva, che al re il tutto direbbe. E con questa conchiusione lasciò il figliuolo fieramente smarrito e pensoso. Egli è per certo pure una gran cosa quando una donna si mette una frenesia nel capo e che delibera di voler le cose a suo modo o siano ben fatte o male; e per il più de le volte sono più ostinate in una openione trista e falsa come se la ficcano in capo, che non sono ferme nel ben operare. Ma io mi voglio raffrenare, nè vo’ che questa vecchia ribambita mi faccia dir mal de le donne, ancor che ella meriti tutti i biasimi che si possono dare a una malvagia e rea femina, volendo ad ogni modo por se stessa ed il figliuolo proprio a rischio di morte. Ora, quando il giovine vide pure che la madre s’era ostinata e voleva per ogni via che egli recasse il corpo del fratello a casa, e che a volerle contradire era lavar un maton non cotto, si mise a pensare e ripensare che mezzi userebbe a dar effetto al disordinato appetito de la ribambita madre. E poi che

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