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quale il caso richiedeva, e preso lo sparviero quello ammazzò ed insieme con la lettera per un suo servidore che fece montare a cavallo a Ginevra la bionda mandò. Ma ella, giunto a lei dinanzi il servidore, non volle nè lettera nè sparviero accettare. Solamente a bocca disse al messo: – Compagno, ne dirai al tuo signore che più non mi venga dinanzi e che io sono assai chiara dei casi suoi, ringraziando con tutto il core Iddio che assai a buon’ora de la sua poca fede avvista mi sono. – Ritornò il messo con questa fiera ambasciata al signor suo ed il tutto per ordine li riferì. Egli quanto a questo annunzio si smarrisse, quanto sbigottito restasse, quanto si lamentasse de la sua disgrazia ed affligesse, non è da dire. Tentò mille vie per chiarirla e farle conoscere che ella da maligne lingue era ingannata, ma il tutto fu indarno, chè mai ella non sì volle rappacificare nè prestar orecchie a le veraci escusazioni del vero amante, perciò che già s’aveva così saldamente chiavata questa falsa openione nel core, che non era possibile indi diradicarla. Onde nè lettere nè ambasciate mai più volle da lui accettare. Veggendosi lo sfortunato amante senza sua colpa esser di questa maniera trattato, e non potendo tanta doglia sofferire nè ritrovando via nè modo di scemar le sue fiamme, che pareva che tuttavia s’augumentassero, egli cascò in tanta malinconia che quasi ne fu per morire. Fu legger cosa a conoscer l’infermità del cavaliero non frequentando più come soleva la pratica de la giovane, e le due vedove se ne ridevano pensando che fossero corrucci fanciulleschi. Don Diego, poi che vide invano aver tentato tutti quei rimedii e mezzi che gli potevano recar profitto, avendo il viver in dispregio e per se stesso non si volendo uccidere, deliberò tentar un’altra via, cioè allontanarsi da la cagione del suo male e andar qualche dì vagabondo in qua e in là, sperando che questo gli devesse scemar tanta sua fiera doglia. E fatto questo suo sì fiero proponimento, mise ad ordine tutto quello che gli parve di far portar seco, e tra l’altre cose fece far un abito di romito per sè e per un compagno che intendeva menare ovunque egli andasse. Scrisse anco una lettera e quella diede ad uno dei suoi servidori e disse: – Io vo’ andar in un certo mio bisogno, nè voglio che mia madre nè altri sappia ov’io vada; come io sia partito, dirai a la signora mia madre, se ella dimanda ove sia ito, che nol sai, ma che ho detto che fra venti dì ritornerò. Appresso, passati i quattro giorni dopo il mio partire e non più tosto, tu porterai questa mia lettera che ora ti do a Ginevra la bionda, e s’ella non volesse accettarla

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