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un pessimo lezzo, come potete una e due ore dimorare viso a viso seco ed anco basciarlo? Io che il giovine che è partito amava con speranza di maritarmi seco, vi confesso che puzza alcuna non sentiva, o se pur la sentiva, non mi dava fastidio. Ma voi che dite non amar questo vostro maestro di suono, come avete così turato il naso che non sentiate sì noioso e gran puzzore? Ma essendo, assai giorni sono, voi avvezza a questi zibetti e muschi, non è meraviglia se non vi dispiaceno. – E così costei argutamente si vendicò come fa chi a nuocer e luogo e tempo aspetta, ed a la moglie del bergamasco rimproverò il fetore del naso del marito, ed insiememente volle mostrarle che l’amore che ella faceva con il barbiero non era celato. Ma madonna Zanina che fatta era cornacchia di campanile, lasciava gracchiare chi voleva, faceva orecchia da sordo. Io certamente prima che di veruna cosa fossi avvertito, più e più fiate m’avvidi che come non ci erano testimonii, che i ragionamenti si facevano molto stretti e si vedeva tra loro una domestichezza troppo domestica. Sentii ancora che quasi tutta la famiglia ne bisbigliava, ma per esser Gandino così mal voluto, ciascuno lasciava correr il Po a l’ingiù e nessuno avvertiva il bergamasco; il quale, perchè vedeva il barbiero assiduo al servigio de la moglie e che amorevolmente le insegnava toccar i tasti del liuto, l’amava più degli altri, credendo che nessuno in casa fosse tanto ardito che si mettesse a far a l’amore con lei, come se ella fosse stata la imperadrice del Cattai; di maniera che i dui amanti facevano benissimo i fatti loro quando ci era la comodità. Il bergamasco poi, che averia voluto farsi benevole il signor Gianfrancesco, teneva pur detto per casa che la sua moglie era l’innamorata d’esso signore; ma il giovinetto punto non se ne curava. Avvenne poi che la signora Clarice con la maggior parte de la sua famiglia andò a Milano, dove per alcuni suoi affari dimorò circa sei mesi. Chi volesse mò narrar le pazzie che Gandino fece per il camino, e i romori che per gelosia ebbe con questi e con quelli, e quante volte disse che a modo nessuno non voleva più stare in quella casa, perciò che egli e sua moglie non erano onorati come era il devere e meritavano, sarebbe un cantar d’Orlando. Ma se una volta la signora gli avesse dato licenza di casa, egli sarebbe rimaso con un gran palmo di naso, chè altrove non averebbe trovata la torta così grassa come aveva in quella casa, ove era troppo riccamente salariato ed aveva ricevuta una dote di molto più prezzo che a lui e a la moglie non si conveniva. E nondimeno avendo ricevuti tanti benefici, non si vergognava mormorare de la padrona,

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