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d’acqua alanfa. E volendo ella dire: – Oimè, che cosa è questa? – egli alquanto alzate le parti posteriori lasciò andar un’altra cannonata e tutta l’avventò nel volto a la donna, di modo che ritrovandosi alora con la bocca aperta ne colse più d’una gocciola. Fatto questo, messer Pancrati senza più indugiare a la donna si rivoltò e cominciolla stranamente con pugni a scarmignare e pestarle gli occhi ed il viso, e dicendole tuttavia con voce contrafatta: – Ahi rea femmina ribalda e scelerata che tu sei, tu m’hai avvelenato, tu m’hai morto! Ma io te ne pagherò, – e con le parole menava le mani graffiandola e pestandole l’ossa. La povera donna tutta pesta e d’altro che di zibetto impastata non osava gridare per non si far sentire a quelli di casa, ed avendone qualche gocciola ingozzata altro non faceva che sputare. Ora parendo a messer Pancrati aver fatto assai, dato un gran sorgozzone a la donna, saltò fuor del letto, e presi i suoi panni scese le scale, e truovò la porta de la fondamenta aperta, come a la Biga ordinato aveva, e a casa de la buona donna se n’andò, ove fattosi diligentemente lavare stette là tutta la notte e il dì seguente fino a sera. Come messer Pancrati fu partito, la Biga andò a la camera de la donna ed entrando disse come se lacrimasse: – Oimè, madonna, che puzza è questa ch’io sento? Io aveva sentito non so che romore, ed uscendo de la guarda camera incontrai il frate che mi disse: – A questo modo, Biga? tua madonna m’ha avvelenato. Vieni ad aprirmi ch’io son morto. – Egli putiva tutto da capo a piedi e mi minacciò se io non lo metteva fuora che m’uccideria, e aveva la spada nuda in mano. Io per tèma del coltello gli apersi. Ma che cosa è avvenuta? – La donna piangendo le rispose: – Va chetamente e reca del lume e guarda che tu non sia sentita. – Andò la Biga a pigliar il lume, e madonna Cassandra volendosi spastare più s’impastava e non poteva sofferir quella gran puzza. Venne la Biga col lume e ritrovò la sua donna tutta imbrattata, perchè il marito due e tre volte l’aveva involta in quella bruttura. Ora a la meglio che poterono, nettarono la camera, e la donna tutta si lavò, e profumò la camera per levarle quel mal odore, tuttavia maledicendo l’ora e ’l dì che mai veduto aveva quel frate; e se prima l’amava, ora senza parangone l’aveva preso in tanto odio che l’averebbe inghiottito in un boccone, e che diceva con la Biga che era un frate brodaiuolo e che per aver troppo mangiato e bevuto gli era venuta quella scorrenza di corpo. Messer Pancrati, tornato il mercoredì sera a casa e veduta la moglie che per nasconder i lividi del volto si

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