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CAPITOLO X.
Nel quale si parrà l’accortezza del narratore,
per annoiare il meno possibile i suoi benigni lettori.
Così nell’arte della guerra come nell’arte della scherma, botta vuole
risposta e le finte non giovano più, se non a patto di precedere il
colpo. Ora la risposta di messer Pietro Fregoso al tiro di messer
Galeotto su Noli fu per l’appunto di stringere viemaggiormente
l’assedio del Borgo. Condotto l’esercito più sotto le mura che non
avesse fatto dapprima, il capitano genovese die’ fiato a tutte le
artiglierie del suo campo, e per dieciotto dì e per altrettante notti
fu un trarre indiavolato di bombarde, falconi, ed altri consimili
ordegni. Basti il dire che, in quello spazio di tempo, trecento
novanta palle di bombarda furono gittate nella terra assediata, il che
torna a una razione di forse ventidue sassi da cinquecento libbre ogni
dì, senza mettere in conto le palle minori, cioè a dire quelle dei
falconi, delle colubrine, cerbottane, ribadocchini, e via discorrendo.
Fu, come i lettori di leggieri argomentano, una grande rovina per le case del Borgo. Per contro, non n’ebbero molto strazio le vite. Morì
una povera vecchia, còlta da uno di que’ sassi in sua casa; morirono