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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Castel Gavone.djvu{{padleft:295|3|0]]nuto la prima volta a portarle la nuova del duello e della ferita di Giacomo, e a sfrombolarle in pari tempo la sua prima dichiarazione d’amore, accolta da lei con tanto sussiego?

Senonchè, Tommaso Sangonetto non era uomo da perdersi d’animo davanti ad una donna, nè per una sostituzione di donna. Pensò brevemente, com’era consentito dall’urgenza dei casi, e disse tra sè: vedi, Tommaso; o viene Giacomo, che s’è accorto del tiro, e noi si cambia posto; o non viene.... e allora, che ci posso far io? —

Questo dilemma gli messe l’animo in pace. Quanto alla dignità di Nicolosina, e a’ suoi alti natali, se ne rideva quel poco! Ci aveva in corpo un fiasco di vino, che doveva dargli coraggio come soldato, e lì per lì se ne trovava d’avanzo.

— Oh, scusate, madonna! — aveva detto a tutta prima, nel colmo dello stupore. — Credevo... non mi potevo immaginare...

Ma presto s’era rimesso in sella. Quel suo dilemma ne faceva testimonianza.

— In fede mia, — soggiunse, dopo un momento di sosta e facendo bocca da ridere, — qui c’è uno scambio. Non me ne lagno, perdinci, non me ne lagno. Direi anzi che ci guadagno un tanto, mia bella contessa.

Nicolosina si ritrasse indietro due passi. Gli occhi luccicanti di quell’uomo le faceano paura. — Sentite, madonna; — ripigliò il Sangonetto, che aveva notato quell’atto di ribrezzo. — Facciamoci a parlar chiaro. Per dare indietro che facciate, non uscirete di qui.

Ancora due passi e vi troverete al muro. Non

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