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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:113|3|0]]durata di cinquantanni, gl’Inglesi non isposeranno che donne Italiane, e gl’Italiani non isposeranno che donne Inglesi„; articolo secondo: “In capo ai cinquantanni si vedrà se sia o non sia il caso di continuare.„ Ma che matto son io! Io che non amo il tè, starei fresco.

Kathleen (già non la chiamerò più Kitty; ciò la rende troppo minuscola) Kathleen ha molto di Galatea. Ma di quale? della Oraziana, della Virgiliana, o della Teocritèa? La Oraziana, a ben guardare, non consiste che in due versi, quelli che son caduti, per istrana combinazione, sotto gli occhi della signorina Wilson:

“Sii pur felice ovunque andar ti piaccia,
“E di noi, Galatea, memore vivi.„

Il resto è tutto un ripieno; il poeta ha messi quei due versi con quel noi tutto suo, tra tanta enumerazione d’animali di buono e di cattivo augurio, e una diffusa descrizione del ratto d’Europa; il qual noi è come una tenerezza nascosta, da lasciarci pensare due cose:

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