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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:132|3|0]]
— Quale?
— Indovini.
— Non ci arrivo. Me la voglia dir Lei.
— Non posso. È una ragione che se uno non la indovina, l’altro non la può dire.
— Ebbene, proviamo; — diss’ella, dopo un istante di pausa. — Lei ha dato due scudi, per associar qualcheduno.... via, diciamo pure il nome....
per associar Buci alla sua opera buona.
— Buci, veramente.... — mormorai. — Ma sia; diciamo pur Buci; tanto egli non avrà da saperne nulla; e zitti.... e buci. —
Birichina! come ha saputo accoccarmi anche questa! Ma è una mela fragrante, dopo tutto, non una palla di guttaperca. Queste sono oramai per te, divo Terenzio Spazzòli. “Buono, quello! buono, quello!„ e portalo a casa.
Ho scritto tutto? Rileggo, e mi pare che ce ne sia d’avanzo. Non si direbbe, infatti, che sono innamorato? Eh via, questo poi no. Galatea è una graziosa ninfa, piacevole a quel dio, e sarebbe un’ottima compagna per un