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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:154|3|0]]
— Che uomo siete voi! — mormorò la luminosa contessa. — Un altro al vostro posto....
— Un altro, — interruppi, — sarebbe uno sciocco, o un mascalzone; io non sono nè l’uno nè l’altro. Venite; ancora pochi passi, e saremo fuori del tiro. —
Si costeggiava la sponda del canale, sempre in mezzo alle piante. Ad un certo punto incontrammo l’ostacolo che io già conoscevo, una casa di contadini che cavalcava il ruscello. E qui, una delle due: o passar l’acqua, inerpicandoci tosto per un orto a scaglioni, risalire di là ai casali di Santa Giustina, e sparire di là, per riapparire al bisogno donde ci paresse meglio, con aria di persone a diporto su d’una strada scoperta; o scendere dall’altra parte della pescaia e arrivare al greto del fiume, dove ci avrebbero veduti, indovinando anche come e perchè ci trovassimo là. No, niente al fiume; piuttosto ai casali di Santa Giustina.
— Vi sentite, — dissi alla contessa, — di saltare quest’acqua? —