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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:160|3|0]]s’erano ingannati. Ero uscita fuor d’ora, avendo l’emicrania e non potendo star ferma in casa; ero anche andata di là dal ponte, coll’idea di salire a Santa Giustina; ma ad un certo punto, vedendo due strade, ho temuto di smarrirmi, e son ritornata. —
A me non si disse nulla, che avrei saputo rispondere; a Buci nemmeno, che avrebbe potuto cavarsela ridendo. Per me, soltanto, ci fu a quattr’occhi una bottata di Galatea.
— Che odore, questa mattina, all’Acqua Ascosa! un odore acuto... come di pelle di Spagna.
— Ah sì? — risposi, colpito in pieno petto, ma non volendo parere. — È poi l’odore delle rose canine e dei fiori di rovo. Ce n’è tanti laggiù! —