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— Niente, signora, o quasi niente. Già, per far numero tra i mediocri, è inutile stampare.

— Che cosa dite voi mai? Parlano tutti di voi con tanta ammirazione!

— Già, perchè non fo nulla. Se facessi, mi giudicherebbero diversamente. Così va il mondo, signora. Ma noi c’inganniamo volentieri l’un l’altro, esso prodigandomi una stima che è tutta fondata sulla certezza della mia pigrizia invincibile, io godendone senza risparmio, e pensando che quella stima io la perderei senza fallo, se mai mi decidessi ad uscir dalla nuvola.

— Che pessimismo! Ma voi dite per celia, non è vero? e non avete una così brutta opinione di tante persone gentili che aspettano luce e conforto da voi.

— Un po’ tardi, se mai! Non sapete che ho già trentacinque anni?

— Trentacinque! — esclamò la contessa. — In verità, vi credevo a mala pena sui trenta. Ma che cosa son poi trentacinque anni? — soggiunse. — La virilità della gioventù, per un uomo. Io ne ho ventisei, e come donna

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