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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:292|3|0]]Roccolo; magari facendomi ingelosire un pochino di sè, per aver poi il merito di ritirarsi davanti a me, di lasciarmi il passo franco. Sì, è così, non altrimenti. Egli non aveva avuto da lei nessuna di quelle lusinghe che mi voleva far credere. Infatti, a chi ha dato ieri il premio di un fiore, la signora contessa? Oh, quel fiore, quel fiore! ci voleva proprio quel fiore del malanno, per meritarmi un altro sgarbo di Galatea.
Galatea, Galatea! Penso che voi abbiate fisso il chiodo di farmi impazzire. Per una passeggiata innocente, per un incontro non potuto prevedere, non potuto evitare, e del quale non avete nemmeno certezza, trattarmi così male, via, è un po’ forte. Rizzarmi muso, sfuggir tutte le occasioni di ritrovarvi presso di me, di barattar due parole con me, non vi pare una crudeltà senza esempio? Da che tigre arcana siete voi nata, sia detto col massimo ossequio per la vostra signora madre i Dopo tante belle cose che abbiamo fatte insieme sui monti, dopo tante graziose birichinate per pigliarvi spasso di me, dovevate mutarvi di