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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:306|3|0]]
— Signorina Kathleen, perdoni il mio ardimento; io l’ho ingannata poc’anzi.
— Che cosa dice?
— Che l’ho ingannata, che non le ho detta la verità. La mamma non aveva punto bisogno di lei.
— Ah, volevo ben dire! —
E in queste parole, la signorina Wilson si voltò risoluta, per ritornare ai casali di Santa Giustina. Bel frutto della mia alzata d’ingegno! bel premio alla sincerità della mia confessione!
— Ah, no; — gridai, attraversandole il passo; — non sarebbe degna di Lei, questa fuga. Che cosa penserebbe la vecchia contadina di me, che faccio di queste burle, e di Lei che può tollerarle?
— Ammette dunque che siano intollerabili? — ribattè ella, severa.
— Sì, e ne porterò quella pena che a Lei piacerà d’infliggermi. Ma ho bisogno di parlarle; ho bisogno ch’ella mi ascolti, e non mi tratti più da nemico, come ha preso a fare da tanti giorni, senza che negli atti miei ci