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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:359|3|0]]ci ha quasi rubato il nostro commendator Matteini. Ed è un guaio; perchè i cavalieri della nostra piccola società sono rimasti pochi, assai pochi.
— Che cosa mi racconta! E il Dal Ciotto?
— Partito.
— Ah! ed allora.... anche il Martorana?
— Sicuro, e poteva aggiungere il signor Cerinelli; — conchiuse la signora Berti, ridendo maliziosamente. — Si capisce; erano tre inseparabili amici.
— Gran perdita, ne convengo; — ripigliai. Ma infine, la marchesa — Valtorta non vorrà essere così egoista, e alla vecchia società di — Corsenna farà parte della nuova che ha portata con sè.
— Non c’è caso, signor Morelli. Per fonderci, dovremmo adattarci ad un altro genere di vita. Noi si ama prender aria e passeggiare: in casa Valtorta si sta chiusi e si giuoca. Sicuro; la marchesa è ancora una bella donna, che forse vede ancora i quaranta, e può lasciar credere che siano trentacinque o trentasei; e già si butta per disperata in