< Pagina:Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

— 374 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:382|3|0]]

— Nuoti verso l’argine; non si lasci trascinare dal filo della corrente. —

Io non sono stato mai un gran nuotatore nel cospetto di Dio. Ma se anche fossi stato meno sbercia di quel che sono, credo che non mi sarei cavato con le mani mie dal pericolo di stamane, perchè non ero più in tempo di seguire il consiglio di Galatea. Nella confusione del momento, e pestando l’acqua alla guisa dei can barboni, mi ero ritrovato per l’appunto nel bel mezzo del bottaccio, non riuscendo a far cammino contro corrente, nè a tirarmi destramente da un lato. Il caso mio poteva dirsi disperato, perchè di laggiù dal mulino nessuno mi poteva sentire, se avessi gridato al soccorso, essendo la gran ruota in movimento, e la cascata facendo un rumore d’inferno.

La signorina Kathleen era corsa indietro a furia, e m’incitava colla voce a piegare quanto potessi verso di lei. Ma ella non istette molto a capire che il filo della corrente era più forte di me, nuotatore mal pratico. E appena ebbe capito, non pose tempo in mezzo;

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.