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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:387|3|0]]l’abitato. Intanto, con quel bagno che ha preso, si è levato di dosso un certo odore di pelle di Spagna, che non era niente piacevole. E noti che io lo gradivo, in altri tempi; ma da parecchie settimane, non so come, mi era venuto a noia.
— Non sia cattiva, La supplico. Quando avrà letto....
— Sì, sì; ma vada a casa, poverino, che è tutto immollato; vada a casa, e si cambi alla svelta.
— Andrò; ma ad un patto.
— Dei patti a me?
— Sì, a Lei, e favorisca di ripetere le mie parole: Che mi lasci....
— Che La lasci....
— Parlare quest’oggi....
— Parlare quest’oggi....
— A.... nostra madre. —
Galatea rimase un istante perplessa: ma tosto, vedendo il brutto senso che il suo silenzio faceva su di me, gridò intenerita:
— Sì, sì, a nostra madre. Non è dunque più lecito di fare una piccola pausa, per