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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:51|3|0]]da un’altra parte, non lo aveva ancora veduto. Ne fu tutta ammirata, innamorata, rapita al settimo cielo. Sincera, vivace, tutta di primo impeto, aveva facili le espansioni, come pronta la lingua. Di quella maravigliosa piantata di pioppi volle fare uno schizzo nel piccolo albo che portava sempre con sè. Furono pochi segni di matita, ma sicuri ed efficaci. Gran diavola, l’ho già detto e lo ripeterò ancora Dio sa quante volte, gran diavola di ragazza!

Osservavo, intanto; e com’ella ebbe finito, lodai, non solamente per obbligo di cortesia, ma ancora per sentimento di verità, ch’ella doveva pur riconoscere.

— No, non mi lodi; — rispose ella tuttavia; — come disegno non val niente. È un ricordo, e come ricordo può andare. Vede intanto, signor Morelli, che io non perdo sempre il mio tempo? Se una cosa è bella, se franca la spesa, ne godo; se è sciocca, la lascio stare.

— Amen; — fui per rispondere; ma mi contentai di dirlo col gesto.

Mezz’ora dopo eravamo al principio del

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