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— Il lupo, signor Morelli, il lupo! Oh che bella cosa!

— Non tanto, signorina; — risposi. — Ma dove?

— Laggiù, veda; guardando diritto a quella sporgenza della montagna; più sotto, di qua dal grande albero....

— Ci sono, ci sono. Ma non è un lupo, quello; sarà un suo parente; voglio dire un cane.

— Già; e lo pensavo ancor io; ma volevo vedere che atteggiamento mi prendeva Lei, colla sua mazza babilonese. Proprio un cane; e come corre!

— Se non sapessi che è sotto chiave, — soggiunsi, — direi....

— Lo dica; abbia fede, signor Morelli, lo dica. È lui, il nostro Buci. —

Il nostro Buci! Questo suonava più grato dell’accenno alla mia mazza babilonese e all’atteggiamento che la signorina Wilson si riprometteva da me per far fronte al pericolo. Ed anche, diciamo pur tutto, poteva far piacere l’idea di posseder qualche cosa in so-

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