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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Galatea, Milano, Treves, 1896.djvu{{padleft:70|3|0]]venuta bisognava allungare la stazione; e la signorina Kitty volle approfittare dell’indugio, correndo più in là a visitare una grande e folta piantata di faggi; vecchi faggi secolari, come se ne vedono più pochi sulle nostre montagne, poichè il bisogno e l’ingordigia hanno appiccicata all’umanità sprecona la malattia del far assi a tutto spiano. E si contentasse ancora di ciò! Dove ho letto io l’altro giorno che si pensa ad usare come forza motrice la cascata delle Marmore, cantata dal Byron? e che in Francia si pensa a fare il somigliante delle “chiare, fresche e dolci acque„ di Valchiusa? Gli uomini son vandali su tutta la faccia della terra; e un giorno, ne ho fede, verrà un altro diluvio per castigarli. Spoglino per intanto le montagne, e vedranno.

Corsi dietro alla signorina Kitty, per trattenerla.

— Non vada laggiù; ci son buche e tradimenti.

— Come! tra i faggi?

— Per l’appunto, tra i faggi vecchi. Cascano

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