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Capitolo XIV,
Sulle orme di Adriana.
Come ci avrebbero invicjiata i legittimisti di Francia la nostra mattinata del 15 aprile 1796! Già da oltre un’ora splendeva il sole sopra la valle della Bormida e noi ci aggiravamo ancora, maledettamente seccati, intorno al pozzo della piazzetta triangolare di Carcare, aspettando un passaporto che ci era stato promesso per l’alba e che nessuno si degnava di rilasciarci. Gli Austriaci, che speravano forse di non essere troppo lontani dall’esercito del Beaulieu, si erano rassegnati alla benda sugli occhi, e quella stessa mattina erano stati avviati per Acqui ed Alessandria. Il capitano Tibaldè incominciava a credere che gli Austriaci fosMoiìsù
Tome. Jò
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