< Pagina:Barrili - Monsù Tomè, Treves, 1885.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

— 19 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Barrili - Monsù Tomè, Treves, 1885.djvu{{padleft:29|3|0]] sparpagliate, e non si poterono raccogliere in tempo, quando i francesi, fatto campo in sedicimila a Barreaux, sotto gli ordini del generale Montesquieu, decisero di passare essi il confine.

Non era possibile resistere in quelle condizioni, e un consiglio di guerra deliberò di ritirarsi. A Torino furono colti da timor pànico, e richiamarono anche il De Courten con la sua gente dalla sponda sinistra del Varo, dove fronteggiava un corpo di quattromila francesi, sotto gli ordini del generale Anselmo. Questi non voleva credere a tanta debolezza d’animo; dubitò a tutta prima di una insidia; poscia, rassicurato da una felice esplorazione, passò il Varo, entrò in Nizza ed occupò Villafranca. Salvò da quella parte l’onore delle armi piemontesi il conte di Sant’Andrea, raccogliendo alcuni battaglioni sparsi sul colle di Tenda, ed occupando le vette sopra Sospello, di rimpetto a Saorgio, linea stretta ed eccellente per trincerarvisi. Nè ciò bastando al valente uomo, prese tosto l’offensiva, rovesciò il nemico, lo cacciò da Sospello, ed avanzò ancora la propria linea occupando tutta la valle di Lantosca.

Frattanto, si era commesso l’errore di chie-

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.