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Capitolo XVII.

Scuola d’amore.

Il capo infermiere mi avrebbe sciorinata una teorica compiuta intorno alla influenza della vittoria sulla guarigione delle ferite, se non fosse stato interrotto dall’arrivo di Adriana. Io riconobbi il passo leggiero e svelto di lei, che era giunta allora sul pianerottolo, e subito dopo udii la sua voce argentina. — Chi mi chiama? — diceva ella al custode. — Un giovane cittadino, che è venuto con un permesso del comando di piazza; — rispose il custode. — Forse è un parente, cittadina. — Che! — replicò ella. — Io non aspetto

parenti. —

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