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lettera al deputato morgari 105

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Battisti, Al parlamento austriaco, 1915.djvu{{padleft:121|3|0]]vittima da un atto di violenza; se fra i proletari d’Italia v’è chi non crede necessario lo sfacelo dell’Austria, è perchè l’Austria non conosce. Nè sa dell’influenza deleteria che ha avuto su tutta l’Europa. Altrimenti, anche ammettendo la tesi (fino a ieri veramente negata dai socialisti del Regno) che la difesa della patria spetta solo e sempre alla borghesia, il proletariato dovrebbe oggi volere la guerra per difendere anzitutto sè stesso.

Io credo che delle condizioni reali dei popoli d’Austria vorranno meglio informarsi i compagni d’Italia, prima di dire che stanno con tutti e nessuno e che l’Austria vale la Francia, prima di rispondere il loro no alla guerra e di impegnarsi a impedire la liberazione di Trento e Trieste e la vittoria della democrazia.

Da un partito, che ha tradizioni generose come il partito socialista italiano, è certo da attendersi una visione degli interessi collettivi e remoti della nazione e del proletariato, che trascenda non solo i piccoli vantaggi elettorali, ma anche le utilità mediate.

Un’azione dei socialisti che finisse in sostegno dell’Austria, suonerebbe come triste disaccordo a quello che verso le patrie irredente e verso tutti i popoli oppressi fu il contegno nobile e generoso di tutti i precursori e gli alfieri del socialismo italiano.

Credetemi, egregio Morgari, con affetto vostro compagno.

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