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200 al popolo italiano

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Tanta copia di energia elettrica permetterà di richiamare in vita molte delle industrie scomparse dopo il 1860 e di farne sorgere di nuove. Adattatissimo si presenta il Trentino per le varie industrie elettro-chimiche; hanno poi possibilità di grande sviluppo la lavorazione del legno, la fabbricazione di cellulosa e pasta di legno — tanto ricercata in Italia — e le fabbriche di cemento.

Già da qualche tempo è in studio il quesito della ripresa delle miniere argentifere del monte Argentario ed un progetto benevolmente accolto dai tecnici competenti e pressochè completamente finanziato alla vigilia della guerra, lascia intravvedere uno sviluppo grandioso ed una decisiva influenza per la esplorazione di altri estesi giacimenti metalliferi non ancora sfruttati.

Delle piccole o medie industrie attuali, parecchie hanno prospettiva di maggiore incremento quando il loro mercato naturale sarà l’Italia. Vanno ricordate le fabbriche di birra, le industrie della magnesia e delle argille, quelle del gesso e della calce idraulica, ecc.

Molte altre industrie — fra cui primissima quella della pietra che vanta nel Trentino infinite varietà di bellissimo materiale — attendono la loro risurrezione dallo sviluppo delle comunicazioni ferroviarie.

Comunicazioni non solo indispensabili per congiungere le vallate con Trento che è il cuore del paese, ma per avvicinare la regione tutta ai centri di Lombardia e del Veneto, per avvantaggiare

i commerci e le industrie di queste regioni.

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