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emigrazione e militarismo 55

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in bolle di sapone, ma costano mesi di carcere

preventivo a dei galantuomini.

È alle stesse autorità militari che si deve l’imposizione fatta al Governo italiano di ritirare dalle città di Ala e di Riva la regia dogana italiana e trasportarla a qualche chilometro più in giù, su suolo del Regno.

Tutto ciò per paura che gli impiegati italiani possano vedere chissà mai quali segreti militari. Intanto la piccola città di Ala è stata di un colpo privata di ben duecento impiegati e addetti alle amministrazioni e risentirà un danno di mezzo milione di corone all’anno; in altre parole Ala, che era una città fiorente, viene da questo colpo di testa del militarismo buttata in una squallida miseria, senza che, a quanto pare, il Governo pensi a darle un equo compenso.

Aggiungete a queste vessazioni del militarismo i sempre maggiori balzelli di cui si aggravano — per trasporti militari — i comuni di confine, dove si agglomerano sempre truppe su truppe; tenete conto dell’azione militare sempre intesa a creare conflitti contro la nazione a cui noi

apparteniamo e comprenderete che chi vuol rappresentare gli interessi reali del Trentino e interpretarne i desideri, deve esser fedele al programma di non dare il più piccolo contributo per l'incremento dell’esercito austriaco.

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