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I.


  Arde il mio petto in sì soave foco
Che sol del suo martir vive contento,
E se talor cantando mi lamento,
4Facciol non per dolor, ma per pur gioco.

  Non perch' i' speri giunger al loco
Dove è il mio passo desïoso e intento,
Che troppo alto pensier nel cor mi sento,
8A quel ch' è 'l mio poter debile e poco.

  Ma perchè quanto il ben è più perfetto
Più si convien naturalmente amare,
11Voglio sperar nel cor doglia, o diletto.

  Dunque, se ciò ch'io amo è singolare,
Degnamente mi sta fisso nel petto
14Che gloria è per virtù sempre stentare.

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