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In altro sonetto indirizzato a Hieronimo Tuttavilla, lo stesso Visconti dice:

«Da l’altra parte il mio dottor Bramante
Mi morde quando il verso è grosso e umile.»

Noteremo infine come Bramante abbia suscitato più di una rivalità fra i poeti contemporanei, rammentando a tale riguardo i due epigrammi poco rispettosi, uno intitolato: Desiderium Bramantis, e l’altro attribuito al Maccagni; sorvolando ad un terzo Epigrama a la sepoltura di Bramante da noi trovato in un codice Magliabechiano (VII, 9, 720, Var. Poes.) e che per la sua trivialità merita di rimanere ancora inedito.



Veniamo a determinare l’epoca di tali componimenti poetici. Parecchi, e precisamente quasi tutti i burleschi, si indirizzano al consigliere Ducale Gaspare Visconti il quale morì di 38 anni nel marzo 1499 (V. anche Argelati Bibl. Script. Mediolan. T. II, part. I col. 1604); questo, e il vedervi al tempo stesso citati il Maccagni, il Bergonzio ed altri, mette in chiaro che fu nel periodo della sua

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