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Pietro Bembo - Rime

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vedete quanto in me veracemente
l’incendio cresce e la ragion ven meno;
e se nel volto no ‘l dimostro a pieno,
dentro è ‘l mio mal, più che di fuor, possente.4

Sappia ogniun, ch’io vorrei ben farvi onore,
tal me ne sprona; e si devea per certo,
lasso, ma che pò far un che si more?11

Era ‘l sentier da sé gravoso et erto
a dir di voi: or tiemmi il gran dolore
d’ogni altro schivo e di me stesso incerto.14

LXI.

Colei, che guerra a’ miei pensieri indice,
e io pur pace e null’altro le cheggio,
rinforzando la speme, ond’io vaneggio,
dolce mia vaga angelica beatrice,4

or in forma di cigno, or di fenice,
s’io parlo, scrivo, penso, vado o seggio,
m’è sempre inanzi, e lei sì bella veggio,
che piacer d’altra vista non m’allice.8

Per la via, che ‘l gran Tosco amando corse,
dice non ir; che ‘ndarno oggi si brama
la vena, che del suo bel lauro sorse.11

Ma chi poria tacer, quand’altri il chiama
sì dolcemente? Amor mi spinse e torse:
duro se punge, e duro se richiama.14


Letteratura italiana Einaudi 39

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