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Pietro Bembo - Rime

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con altre voci omai, con altri inchiostri
moverò più sovente a farti onore,
poi che se’ giunta, ove fia ‘l tuo valore
in altro pregio, che le perle e gli ostri.8

Dirò di lei, ch’a quella gelosia,
onde Roma miglior cadde, rassembra:
o vendetta di Dio, chi te ne oblia?11

Poi seguirò, che se ben ti rimembra
d’Ercole e di Iason, questa è la via
di gir al ciel ne le terrene membra.14

LXXIX.

Tosto che ‘l dolce sguardo Amor m’impetra,
forse perch’io più volentier sospiri,
parmel indi veder, che l’arco tiri
e spenda tutta in me la sua faretra.4

Ma se Madonna mai tanto si spetra,
che tinta di pietà ver me si giri,
signor mio caro, alor, pur ch’io la miri,
fa me d’uom vivo una gelata pietra.8

Poi com’io torni a la prima figura,
i’ no ‘l sento per me: sassel Amore,
che come veltro mi sta sempre al fianco.11

Ma ‘l sangue accolto in sé da la paura
si ritien dentro e teme apparir fore:
però son io così pallido e bianco.14


Letteratura italiana Einaudi 50

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