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IL FUNERALE DEL POVERO
― DI ROBERTO SOUTHEY ―
Che! neppur uno, che mandi un pietoso sospiro! neppur uno, che fuggendo
un momento alle scene sociali, e alle delizie della vita, coll’occhio
pregno di dolore versi una lacrima, e si fermi sul morto! Povero
infelice reietto! io piangerò per te, io piangerò per la deserta
umanità! Sì, io piangerò, non già perchè tu sia venuto ai severi
riposi della tomba silenziosa; chè almeno lo squallido Bisogno, e la
cupa velenosa Cura, demoni che corrodono il cuore, mai non entreranno
laggiù. Io gemo sopra i mali che tu provasti nella vita, quando nel
lungo pellegrinaggio del mondo compiesti la tua giornata senza amore
e senza amici, solo accompagnato dalla povertà e dagli affanni. La tua
gioventù trascorse nell’ignoranza e nella fatica, e la tua vecchiaia fu
arida, assiderata. Fu duro il tuo Fato, perchè, mentre ti condannava al
dolore, ti negava la sapienza di sop-