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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Biografia di Paolo Costa.djvu{{padleft:19|3|0]]quale dice della sua deliberazione; e ch’ei s’è acconcio dell’anima, e messo totalmente nella clemenza di Dio; ed infine soggiunge: „o ci vedremo presto nel material corpo in Ravenna, o in ispirito in Paradiso." Il dimani, verso le dieci ore del mattino, venuto il chirurgo, non diè Paolo alcun segno di turbamento, così che quelli che in lui conobbero sempre una certa natura timida e paurosa, forte maravigliarono. E mentre il ferro entrava nelle carni, non disse una parola, non mise un lamento, non gittò un sospiro; ma la ferita fu così acerba, che ’l fe cadere in deliquio. Soccorso, tosto si riebbe: domandò più volte e volle vedere la pietra, ch’era di straordinario volume.
Tutti furono presi da grande allegrezza che ’l taglio fosse stato così felice: ma ohimè ch’ella tornò subito in pianto! Un mortifero sopore si diffondeva in quel corpo caduco e sfinito, nè giovavano più gli aiuti nè i ristori dell’arte salutare. Insin ch’egli non perdette il conoscere, porgeva conforto a’ congiunti agli amici a’ discepoli, che stavano taciti e mesti intorno al suo letto. Li pregava: tenessero memoria di lui non dolorosa, ma lieta: avessero in pregio le più sante fra le cristiane virtù. Così diceva, quando ad un tratto gli venne manco la voce, e parve rapito nelle sue profonde speculazioni. Il dotto padre Venturini, che l’amico suo non aveva abbandonato mai, rinforzò la parola, raccomandandogli lo spirito al Signore chè l’accogliesse nella sua pace. Suonava l’ora undecima della notte, ed egli era già entrato nella eternità. Allora si levò un pianto per tutta la casa: la moglie di lui in tanto dolore, in tanta afflizione, in tante lagrime rimase, che forse non sarà mai più consolata. Il suo corpo fu con modestissima pompa condotto alle esequie, e traportato al pubblico cimitero, dove ebbe riposo.
Tale si fu la vita di Paolo Costa, sostenitore delle lettere e degli studi italiani, maestro sommo della razionale filosofia. La natura lo aveva dotato di forte e facondo ingegno; lo studio gli diede la dottrina; l’osservazione de’ buoni autori ’l giudicio, l’esercizio lo stile. Fino alle estreme giornate della sua vita e con le parole e con gli scritti si adoperò di mettere nel cuore degli uomini l’amore della sapienza, l’odio dell’errore;