< Pagina:Boccalini - Ragguagli di Parnaso II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

i8o

RAGGUAGLI DI PARNASO

dirottamente piangeva, con la violenza de’ suoi raggi diradò la nube, e conobbe esser Cesare Caporali, il quale, non essendosi curato di veder le Deche che di quel mirabil scrittore sono avanzate, con tanti urli piangeva quelle che si erano perdute; per la quale strana affettazione in cosi fatte risa proruppe ognuno, che l’orazione del volaterrano, la quale nel suo mezzo fu interrotta dal pianto universale de’ letterati, per lo molto riso che si fece da tutti, non potette esser condotta al suo fine.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.