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ragguagli di parnaso 23

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boccalini - Ragguagli di Parnaso II.djvu{{padleft:33|3|0]] d’Italia, di Spagna e di altre di Europa, la maggior parte di esse verso la signoria delle monarchie affette nel modo che sappiamo tutti? Il caso, per lo quale in questo augustissimo luogo vi siete radunati, serenissimi prencipi, come avete udito, è importante; e però tanto maggiormente ha bisogno di presentaneo rimedio, quanto, se agli olandesi e zelandesi succedesse il ben fondarsi e perpetuarsi nella Libertá, che contro la forza del potentissimo re di Spagna, loro natural signore, si hanno usurpata, ben potete assicurarvi che da scandalo tanto brutto giustamente dovete temer l’ultimo vostro esterminio. E giá voi, cristianissimo altrettanto quanto potentissimo regno di Francia, che in questa tanto maestosa radunanza tra le maggiori monarchie dell’universo meritamente ritenete il primo luogo, molto ben sapete che nelle turbulenze de’ vostri ultimi travagli dai sediziosi vostri nemici piú volte si è discorso e forse conchiuso di accender nel vostro seno e tra’ vostri fedelissimi franzesi il fuoco delle Libertadi alemanne: tanto innanzi si sono avanzati i mali, de’ quali appresso gli orecchi che intendono molto, mi contento di aver accennato queste poche cose! — Questo ragionamento del gran cancelliere in infinito trafisse gli animi di que’ grandissimi monarchi; percioché molti prencipi, per aver gli Stati vicini a quelle republiche, piú prossimi trovandosi al pericolo, sentirono straordinario affanno. Subito dunque fu pensato al rimedio; e per lo piú presentaneo fu ricordato che in quel pubblico bisogno ottima risoluzione sarebbe stata che dalle monarchie tutte una stretta lega si fosse formata contro esse republiche, perché con l’aperta forza di tanti potentati uniti insieme facilmente speravano di soggiogarle. Ma in questo parere, il quale da principio ottimo parve ad ognuno, gravissime difficultadi si scoprirono poi, mercé che alcuni segnalati prencipi ricordarono alla Dieta che non solo imprudenza, ma somma temeritá era con soldati mercenari, i quali nella guerra altro interesse non avevano che dal signor loro meritar il miserabil stipendio di un giulio il giorno, affrontar una nazione che impugnava le armi per l’importantissimo interesse, che tanto fa gli uomini coraggiosi, della difesa della libertá; e in questo

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