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108 | orlando innamorato | [St. 75-78] |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato I.djvu{{padleft:118|3|0]]
75 Cridando il crudel mostro cade a terra;
Longe d’intorno fu quel crido odito.
Le gambe a Orlando con la coda afferra,
E con le branche il scudo li ha gremito.
Ma presto fu finita questa guerra,
Perchè nel ventre Orlando l’ha ferito;
Poi che de intorno a sè l’ebbe spiccato,
Giù di quel scoglio lo trabucca al prato.
76 Smonta la ripa e prende il suo destriero,
Forte camina, come inamorato;
E cavalcando li venne in pensiero
De ciò che il mostro l’avea dimandato.
Tornagli a mente il libro del palmiero,
E fra sè disse: "Io fui ben smemorato!
Senza battaglia potea satisfare.
Ma così piacque a Dio che avesse andare."
77 E guardando nel libro, pone cura
Quel che disse la fera indivinare;
Vede il vecchio marino e sua natura,
Che con l’ale che nota, ha a passeggiare;
Poi vede che l’umana creatura
In quattro piedi comincia ad andare,
E poi con duo, quando non va carpone;
Tre n’ha poi vecchio, contando il bastone.
78 Leggendo il libro gionse a una rivera
De una acqua negra, orribile e profonda.
Passar non puote per nulla maniera,
Chè derupata è l’una e l’altra sponda.
Lui de trovare il varco pur se spera,
E, cavalcando il fiume alla seconda,
Vede un gran ponte e un gigante che guarda:
Vassene Orlando a lui, chè già non tarda.
8, P. Giù de lo scoglio lo trabocca. — 9. P. a la. — 12. P. gli avea. — 15. T., MI. e P. io potea. — 20. T.e Mr. nota a pass,; MI. ha pass. — 28. MI e Mr. derrupata', T. deruppata.