< Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
120 orlando innamorato [St. 35-38]

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato I.djvu{{padleft:130|3|0]]

35 Non fa più colpo a sua morte mistiero:
  Orlando ingenocchion Dio ne ringraccia.
  Ora ritorna il frate in sul sentiero,
  Ma come vede quel gigante in faccia,
  Ben che sia morto, li parve sì fiero,
  Che ancor fuggendo nel bosco si caccia.
  Ridendo Orlando il chiama ed assicura:
  E quel ritorna, ed ha pur gran paura.

36 E poi diceva: - O cavallier de Dio,
  Chè ben così ti debbo nominare,
  Opera de un baron devoto e pio
  Serà de morte l’anime campare
  Che avea nella pregion quel mostro rio:
  Alla spelonca te saprò guidare.
  Ma se un gigante fosse rivenuto,
  Da me non aspettare alcuno aiuto. -

37 Così dicendo alla spelonca il guida,
  Ma de entrar dentro il frate dubitava.
  Orlando in su la bocca forte crida:
  Una gran pietra quel buco serrava.
  Là giù se odino voce in pianto e strida,
  Chè quella gente forte lamentava.
  La pietra era de un pezzo, quadra e dura;
  Dece piedi è ogni quadro per misura.

38 Aveva un piede e mezo di grossezza,
  Con due catene quella si sbarava.
  In questo loco infinita fortezza
  Volse mostrare il gran conte di Brava;
  Con Durindana le catene spezza,
  Poi su le braccia la pietra levava;
  E tutti quei prigion subito sciolse,
  Ed andò ciascadun là dove volse.

2. T. e Mr. ringratia; MI. rev grada. — 2-3. P. Or. 'l vero Iddio con larghe braccia Ringrazia; or torna il Frate sul. — 6. P. anco. — 12. MI. e P, da. — 14. Mr. speluncia (v. 17 spelunca). — 20. T. buccho. — 21. P. s'odono voci, pianti e. — 24. MI. e Mr. è ogni.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.