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[St. 7-10] libro i. canto vii 131

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7 Tra lor durò la battaglia nïente,
  Chè il marchese Olivier mosse Altachiera,
  Tra occhio e occhio e l’uno e l’altro dente,
  Partendo in mezo quella faccia nera;
  Poi dà tra li altri col brando tagliente,
  Mete in ruina tutta quella schiera;
  E mentre che ’l combatte con furore,
  Ariva quivi Carlo imperatore.

8 Avea quel re la spada insanguinata,
  Montato era quel giorno in su Baiardo;
  La gente saracina ha sbarattata,
  Mai non fu visto un re tanto gagliardo.
  Ripone il brando e una lancia ha pigliata,
  Però che ebbe adocchiato il re Francardo:
  Francardo, re d’Elissa, l’Indïano,
  Che combattendo va con lo arco in mano.

9 Sagittando va sempre quel diverso:
  Tutto era negro, e il suo gambilo è bianco.
  Lo imperatore il gionse su il traverso,
  E tutto lo passò da fianco a fianco;
  De l’anima pensati, il corpo è perso.
  Ma già non parve allor Baiardo stanco;
  Col morto era il gambilo in sul sentiero,
  Sopra de un salto li passò il destriero.

10 - Chi mi potrà giamai chiuder il passo,
  Ch’io non ritrovi a mio diletto scampo? -
  Dicea il re Carlo; e con molto fracasso
  Parea fra’ Saracin di foco un vampo.
  Cornuto, quel destrier che fu de Urnasso,
  Andava a vota sella per il campo.
  Col corno in fronte va verso Baiardo:
  Non si spaventa quel destrier gagliardo.

5. T., MI. e P. da tra IL - 17. MI. Mr. o l\ Sogittando. - 20. T. MI. P tlti fianco n.

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