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[St. 3-6] | libro i. canto viii | 149 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato I.djvu{{padleft:159|3|0]]
3 La dama li dicea: - Franco barone,
Qua ve ha portato la vostra ventura;
E non pensati che senza cagione
Siati condotto, con tanta paura,
Tanto di longe, in strana regïone;
Ma vostra sorte, che al principio è dura,
Avrà fin dolce, allegro e dilettoso,
Se avete il cor, come io credo, amoroso. -
4 Così dicendo per la mano il piglia,
E dentro al bel palagio l’ha menato:
Era la porta candida e vermiglia,
E di ner marmo, e verde, e di meschiato.
Il spazo che coi piedi se scapiglia,
Pur di quel marmo è tutto varïato;
Di qua, di là son logie in bel lavoro,
Con relevi e compassi azuro e de oro.
5 Giardini occulti di fresca verdura
Son sopra a’ tetti e per terra nascosi;
Di gemme e d’oro a vaga depintura
Son tutti e lochi nobili e zoiosi;
Chiare fontane e fresche a dismisura
Son circondate d’arboscelli ombrosi;
Sopra ogni cosa, quel loco ha uno odore
Da tornar lieto ogni affannato core.
6 La dama entra una logia col barone,
Adorna molto, ricca e delicata,
Per ogni faccia e per ogni cantone
Di smalto in lama d’oro istorïata;
Verdi arboscelli e di bella fazione
Dal loco aperto la teneano ombrata;
E le colonne di quel bel lavoro
Han di cristallo il fusto e il capo d’oro.
12. MI. verde e mischiato; Mr. verecle e miacìato', P. verde e meaciato. 16. P. azzurri. — 18. P. ao:pra i.