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156 orlando innamorato [St. 31-34]

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31 Or, come volse la disaventura,
  Gli occhi alla bella Stella ebbe voltato,
  E fo preso de amore oltra misura,
  E seco pensò il viso delicato
  Di quella mansueta creatura;
  In summa, è dentro il cor tanto infiammato,
  Ch’altro nol stringe, nè d’altro ha pensiero,
  Se non di tuor la donna al cavalliero.

32 Da questa rocca si parte fellone;
  Torna cambiato in viso a meraviglia:
  Altro che lui non sapea la cagione.
  Parte da Aronda con la sua famiglia;
  Porta le insegne seco di Grifone,
  E di persona alquanto il rasomiglia.
  E soi compagni nel bosco nascose,
  Le insegne e l’arme pur con essi pose.

33 Lui, come a caccia, tutto disarmato
  Va per la selva, e forte suona un corno;
  Il cortese Grifon l’ebbe ascoltato,
  Ch’era nel bosco ancora lui quel giorno.
  In quella parte presto ne fu andato:
  Marchino il falso si guardava intorno,
  E, come non avesse alcun veduto,
  Forte diceva: "Io l’averò perduto."

34 Poi ver Grifon se ne vene a voltare.
  Come il vedesse allor primeramente,
  Diceva: "Io vengo un mio cane a cercare,
  Ma in questo loco non so andar nïente."
  Or vanno insieme, e vengon a rivare
  Ove Marchino ha nascoso la gente;
  E, per venir più presto al compimento,
  Occiserlo costoro a tradimento.

21. P. tosto. — 25. T. se venne; MI. se vene; P. el se venne. — 29. Mr. vengon a rivave. — 31. P. tosto.

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