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[St. 31-34] libro i. canto ix 173

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31 Quivi lo lascia, e tra gli altri se caccia,
  E sua Fusberta mena con ruina;
  Presto a lui sol rimase quella piaccia,
  Via ne fuggia la gente saracina.
  Chi senza capo va, chi senza braccia,
  Piena è di sangue la piaza meschina.
  La vecchia nel palazo era serrata,
  E dentro ha con lei molta brigata.

32 L’altro gigante ancora è dentro chiuso;
  Gionge Ranaldo, e già non sta a guardare:
  Rompe la porta e favi entro un gran buso,
  Poi con la man la prende a dimenare.
  Il gran gigante se vede confuso,
  Tema e vergogna il fanno dubitare.
  Da capo a piedi egli era tutto armato:
  Apre la porta, e fuora fu saltato.

33 E nella gionta mostra molto ardire;
  Sopra a Ranaldo un gran colpo ha donato.
  Ridendo quel baron li prese a dire:
  - Io son contento di averti onorato.
  Il sir de Montealban te fa morire:
  Giù nello inferno tu serai lodato;
  Chè ben lì trovarai gran compagnia,
  Che io li ho mandato con Fusberta mia. -

34 Così dicendo quel baron valente
  Mena un gran colpo fuor de ogni misura,
  Fende al gigante il capo insino al dente;
  Or fuggon gli altri tutti con paura.
  Intra Ranaldo, e occide l’altra gente;
  Ma quella vecchia dispietata e scura
  Stava assettata sopra de un balcone;
  Giù si gettò, come vide il barone.

T. piaza. — H. MI. ìa con\ Mr. ha con\ V. tien con. — 15. T., MI. — 82 T. MI. vede.

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