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174 orlando innamorato [St. 35-38]

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35 Ben cento pedi quel balcone era alto:
  Se la vecchia se occise, io nol domando.
  Quando Ranaldo vide quel gran salto,
  - Va - disse - al diavol, ch’io te racomando. -
  Fatta è la sala già di sangue un smalto:
  Sempre mena Ranaldo intorno il brando.
  Acciò che tutto il fatto a un ponto scriva,
  Non rimase al castello anima viva.

36 Da poi se parte, e torna alla marina:
  Non ha più voglia nel naviglio entrare,
  Ma così a piedi nel litto camina;
  Ed una dama venne a riscontrare,
  Che dicea: - Lassa! misera! tapina!
  La vita voglio al tutto abandonare. -
  Ma parlar più di ciò lascia Turpino,
  E torna a dir de Astolfo paladino.

37 Era partito Astolfo già di Franza:
  Baiardo il buon destrier menato avia;
  L’arme ha dorate, e dorata ha la lanza,
  E va soletto e senza compagnia.
  Già passato ha il paese di Maganza,
  E già la Magna grande e la Ongaria;
  Passa il Danubio nella Transilvana,
  La Rossia bianca, ed è gionto alla Tana.

38 Alla man destra volta giuso al basso,
  E ne la Circasia fece la intrata.
  Or quella regïone era in conquasso,
  Tutta la gente se vedeva armata;
  Però che Sacripante, il re circasso,
  Una gran guerra aveva incominciata
  Contra Agricane, re di Tartaria;
  L’uno e l’altro segnor gran possa avia.

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