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190 orlando innamorato [St. 15-18]

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15 Vero è ch’iersera il vecchio Galifrone
  Mandò nel campo una sua ambasciaria,
  Facendo molto d’escusazïone,
  Se non li dava la figlia in balìa;
  Però che quella, contro ogni ragione,
  La rocca de Albracà tolto li avia,
  E che, radotta in quella terra forte,
  Dicea volervi star fino alla morte.

16 Or potrebbe esser che tutta la gente
  Andasse a Albraca per porvi l’assedio;
  Chè il patre non ha colpa de nïente,
  Se la sua figlia ha il re Agricane a tedio.
  Ma io m’estimo bene e certamente
  Che la fanciulla non vi avrà remedio
  A far con questo già lunga contesa:
  Meglio è per lei che subito sia resa. -

17 Dapoi che Astolfo la cagione intende
  Perchè era quivi la gente adunata,
  Subitamente il suo vïaggio prende;
  Forte cavalca ciascuna giornata,
  Fin che alla rocca di Albraca discende,
  Dove stava la dama delicata;
  La qual, sì come Astolfo vide in faccia,
  Subito lo cognobbe, e quello abbraccia.

18 - Per mille volte tu sia il benvenuto, -
  Dicea la dama - franco paladino,
  Che sei giunto al bisogno dello aiuto!
  Teco fosse Ranaldo, il tuo cugino!
  Questo castello avessi io poi perduto,
  E tutto il regno (io non daria un lupino),
  Pur che qua fosse quel baron iocondo,
  Che più val sol che tutto l’altro mondo. -

6. MI. e Mr. La roca Albraca tolto; P. La rocca Alh. quella tolta. 7. P. ridotta. — 13. MI. e Mr. bene e cert. ; P. e bene cert. — 28. P. omm. il. 30. P. toglie la parentesi.

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