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192 orlando innamorato [St. 23-26]

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23 Eran qui dentro cavallier tre millia,
  Dentro alla rocca avea mille pedoni.
  La dama con Astolfo se consiglia,
  E con li principal de’ soi baroni;
  Ed alla fine il partito se piglia
  De diffender le mure e’ torrïoni.
  La terra è di fortezza sì mirabile,
  Che per battaglia al tutto è inespugnabile.

24 Delibrâr che la terra se guardasse,
  Che per ben quindeci anni era fornita.
  Diceva a loro Astolfo: - Se io pensasse
  Perdere un giorno qui della mia vita,
  Che quei re ad uno ad un non assaggiasse,
  Voria che l’alma mia fosse finita;
  Ed allo inferno me voglio donare,
  Se questo giorno non li faccio armare. -

25 E così detto le sue arme prende,
  Sopra Baiardo al campo se abandona;
  Dice cose mirabile e stupende,
  Da far meravigliare ogni persona.
  - Forsi ch’io vi farò sficar le tende,
  Soletto come io son! - così ragiona.
  - Nïun non camparà, questo è certano:
  Tutti vi voglio occider di mia mano. -

26 Vintidue centenara di migliara
  De cavallier avia quel re nel campo;
  Turpino è quel che questa cosa nara.
  Astolfo non li estima, e getta vampo.
  Dice il proverbio: "Guastando se impara":
  Cadde quel giorno Astolfo a tale inciampo,
  Che alquanto se mutò de opinïone,
  Governandosi poi con più ragione.

10. P. ben per. — 21. MI. Forci ; T. Porci. — 27. T. narra ; P. Cosa non mai udita o si è pur rara.

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