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[St. 35-38] | libro i. canto x | 195 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato I.djvu{{padleft:205|3|0]]
35 Io non so dir, segnor, se quel destriero,
Per aver perso il suo primo patrone,
Non era tra’ Pagan più tanto fiero;
O che lo essere in strana regïone
Gli tolse del fuggire ogni pensiero;
Ma prender se lasciò come un castrone:
Senza contesa il potente Agricane
Ebbe il caval fatato in le sue mane.
36 Or preso è Astolfo e perduto Baiardo
E il ricco arnese e la lancia dorata;
In Albraca non è baron gagliardo
Che ardisca uscir di quella alcuna fiata.
Sopra le mura stan con gran riguardo,
Col ponte alciato e la porta serrata;
E mentre che così stanno a guardare,
Vedeno un giorno gran gente arivare.
37 Se volete saper che gente sia
Questa che gionge con tanto romore,
Questo è quel gran segnor di Circasia,
Re Sacripante, lo animoso core;
Ed ha seco infinita compagnia:
Sette re sono, ed uno imperatore,
Che vengon la donzella ad aiutare;
Il nome de ciascun vi vo’ contare.
38 Il primo che è davanti, è cristïano,
Benchè macchiato è forte de eresia:
Re de Ermenia, ed ha nome Varano,
Che è de ardir pieno e d’alta vigoria.
Sotto sua insegna trenta millia vano,
Che tutti al saettare han maestria:
E l’altro, che ha la schiera sua seconda,
È l’alto imperator de Tribisonda,
9. MI. e P. perduto i. — 10. P. Omm. E. — 25. P. jmr cristiano. 29. P. Trenta mila ha con seco su quel piano. — 31. T. e Mr, ha la.