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14 | orlando innamorato | [St. 43-46] |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato I.djvu{{padleft:24|3|0]]
43 Or Malagise, dal demon portato,
Tacitamente per l’aria veniva;
Ed ecco la fanciulla ebbe mirato
Giacer distesa alla fiorita riva;
E quei quattro giganti, ogniuno armato,
Guardano intorno e già nïun dormiva.
Malagise dicea: "Brutta canaglia,
Tutti vi pigliarò senza battaglia.
44 Non vi valeran mazze, nè catene,
Nè vostri dardi, nè le spade torte;
Tutti dormendo sentirete pene,
Come castron balordi avreti morte."
Così dicendo, più non si ritiene:
Piglia il libretto e getta le sue sorte,
Nè ancor aveva il primo foglio vòlto,
Che già ciascun nel sonno era sepolto.
45 Esso dapoi se accosta alla donzella
E pianamente tira for la spada,
E veggendola in viso tanto bella
Di ferirla nel collo indugia e bada.
L’animo volta in questa parte e in quella,
E poi disse: "Così convien che vada:
Io la farò per incanto dormire,
E pigliarò con seco il mio desire."
46 Pose tra l’erba giù la spada nuda,
Ed ha pigliato il suo libretto in mano;
Tutto lo legge, prima che lo chiuda.
Ma che li vale? Ogni suo incanto è vano,
Per la potenzia dello annel sì cruda.
Malagise ben crede per certano
Che non si possa senza lui svegliare,
E cominciolla stretta ad abbracciare.
6. T., MI. e Mr. già non clorm. ; P. e di nulla dorm. — 9. P. Non valeran n'è m. — 16. MI. e Mr. E già. — 24. P. Sieco pigliando tutto.