< Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
[St. 31-34] libro i. canto xiii 245

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Boiardo - Orlando innamorato I.djvu{{padleft:255|3|0]]

31 Avea il conte Orrisello una sorella,
  Che de tutt’altre dame era l’onore,
  Perchè è di viso e di persona bella;
  Di leggiadria, di grazia e di valore
  Se alcuna fo compita, lei fu quella.
  Essa portava a un cavalliero amore,
  Nobil di schiatta e famoso de ardire,
  Leggiadro e bello a più non poter dire.

32 Il sol, che tutto ’l mondo volta intorno,
  Non vedea un altro par de amanti in terra
  Sì de beltade e de ogni lode adorno.
  Una voglia, uno amor questi duo serra,
  E cresce ogniora più di giorno in giorno.
  Or Trufaldino a possanza di guerra
  Mai non puotria pigliar Montefalcone,
  Chè sua fortezza è fuor de ogni ragione.

33 Sopra de un sasso terribile e duro,
  Un miglio ad alto, per stretto sentiero,
  Se perveniva al smisurato muro;
  Nè a questo s’apressava di leggiero,
  Perchè un profondo fosso e largo e scuro
  Volge il castello intorno tutto intiero;
  Ciascuna porta ove dentro si vane,
  Ha di tre torre fuora un barbacane.

34 Con incredibil cura si guardava
  Questa fortezza de il franco Orrisello;
  Lui temea Trufaldin che lo odïava,
  E fatto ha già più assalti a quel castello,
  E con vergogna sempre ritornava.
  Or sapeva quel re de ogni altro fello
  Che la sorella del conte, Albarosa,
  Polindo amava sopra ogni altra cosa.

7. r. di aanguc. — liJ. MI., Mr. e P. piìi oynor. — 21. P. /<>«so, largo, 26. MI. e Mr. de il-, P. del. - 28. Mr. salti.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.