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280 | orlando innamorato | [St. 43-46] |
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43 Adrïano, Aquilante e Chiarïone
Fanno contra Agrican molta diffesa;
E Brandimarte, che ha cor di leone,
Par tra’ nemici una facella accesa.
Il franco Oberto e l’ardito Grifone
Molte prodezze ferno in quella impresa.
Sotto la rocca stava il paladino,
Ed umilmente prega Trufaldino,
44 Che aggia pietade di quella donzella
Condotta a caso di tanta fortuna;
Ma Trufaldino per dolce favella
Non piega l’alma di pietà digiuna,
Chè un’altra non fu mai cotanto fella
Nè traditrice sotto della luna.
Il conte priega indarno: a poco a poco
L’ira gli cresce, e fa gli occhi di foco.
45 Sotto la rocca più se fu appressato,
E tien la dama coperta col scudo;
E verso Trufaldin fu rivoltato
Con volto acceso e con sembiante crudo.
Ben che non fusse a minacciare usato,
Ma più presto a ferire, il baron drudo
Or lo scridava con tanta bravura,
Che, non ch’a lui, ma al cel mettea paura.
46 Stringeva e denti e dicea: - Traditore!
Ad ogni modo non puotrai campare,
Chè questo sasso in meno de quattro ore
Voglio col brando de intorno tagliare,
E pigliarò la rocca a gran furore,
E giù nel piano la vo’ trabuccare;
E struggerò quel campo tutto quanto,
E tu serai con loro insieme afranto. -